John McCormack Gerald Moore piano recorded around 1940 Johann Paul Aegidius Schwarzendorf, soprannominato Martini il Tedesco (Freystadt, 31 agosto 1741 Parigi, 10 febbraio 1816), è stato un musicista tedesco, che, trasferendosi in Francia, assunse il nome di Jean Paul Egide Martini. È noto anche come Giovanni Paolo Egidio Martini. Tra le sue composizioni, la più nota è forse la canzone Plaisir d’amour (1785), che fu tradotta in varie lingue. La versione inglese, intitolata The joys of love, è cantata da Montgomery Clift nel film L’ereditiera di William Wyler. Una versione bilingue (francese e inglese) compare nell’album Joan Baez, Vol. 2 di Joan Baez pubblicato nell’ottobre del 1961. in the picture Jean-Étienne Liotard (1702-1789) swiss painter of XVIIIth century Portrait of a Young Woman
@RachelPortman
Vedi, io non sono un nostalgico e adoro tutta la musica. Ho diverse esperienze anche nella musica medievale e rinascimentale e l’ho fatta filologicamente su edizioni critiche ecc ecc. Il male del canto italiano, tuttavia, non risiederà solo nella non criticità del Parisotti, che ne dici? E poi sono affezionato ai vecchi tre bellissimi volumi… Un allievo di primo anno che deve cantare? Lasciamo la filologia a quando sarà diventato anche un musicista!
@MrGabbiano78 appunto per l’epoca… pregevolissima ma ora alquanto inutile! Ma hai notato che non c’è nulla di filologico nelle sue antologia??? Bene, vorrei che almeno nei conservatori su cantassero arie antiche con revisioni critiche… magari moderne! Ma forse tu sei un nostalgico… e allora tieniti le arie barocche cantate alla romantica
@RachelPortman Carissimo, non ti voglio offendere con gli epiteti che hai attribuito a Parisotti che non era un ignorante nè un idiota… Nella sua pregevole antologia è specificato che non si tratta di Giovan Battista bensì di Jean Paul Martini e su uno dei tre volumi cìè anche una biografia di questo Martini dal nome acquisito. Parisotti ha un merito antologico e didascalico, assolutamente pregevolissimo per l’epoca in cui l’ha fatto.
Prego, un bacio Giovanni e grazie per il link 🙂 lo vedrò
Grazie per avermi aiutato a correggere la scemenza che avevo scritto…
L’equivoco nasce dall’antologia di arie antiche del Parisotti (un vero idiota e ignorante, ma l’Italia si merita solo questo ahimè)! Ma puoi intuirlo anche tu che è una romanza per voce e pianoforte! G. B. Martini è dello stesso periodo di Tartini o di Galuppi… non avrebbe mai scritto una musica simile
Ciao, scusami se mi permetto di dirti che questa bellissima composizione non è di Padre Martini (ha uno stile tra il rococò e il classico) ma di Jean Paul Égide Martini, (Johann Paul Aegidius Schwarzendorf il vero nome) (1741-1816)